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Valle Olona
Nel contesto della campagna europea di European Rivers Network ideata per reclamare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua, l'appuntamento varesino non avrà forse richiamato il pubblico delle grandi occasioni, ma ha certamente offerto la possibilità di ribadire una volta di più le condizioni quasi disperata in cui si trova il fiume. Una situazione dalla quale nessuno può chiamarsi fuori. "L’Olona fa parte dei copri idrici più compromessi della regione – afferma Valentina Minazzi, presidente Legambiente Varese –. Mentre in passato la situazione di criticità era dettata da attività industriali che riversavano nel fiume i loro sottoprodotti di scarto, attualmente risulta sempre più evidente il carico inquinante residuo di origine civile". Mentre la quota attribuibile agli scarichi illegali è infatti oramai sostanzialmente irrilevante, molto significativa è invece la pressione derivante dalle acque trattate dai depuratori. "Si rivela necessaria e urgente una revisione delle autorizzazioni allo scarico – prosegue Minazzi –, tale da stabilire i limiti non più basandosi su tabelle di legge uguali per tutti, ma in funzione della capacità del recettore". Secondo i dati presentati nel Piano di Tutela ed Uso delle Acque da Regione Lombardia infatti, solo il 27% dei fiumi, il 53% dei laghi e il 17% dei corpi idrici sotterranei raggiungono attualmente l’obiettivo “buono” richiesto dalla Direttiva. Tutti gli altri sono rimandati al 2021 o al 2027.
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